Abbinare correttamente il giusto olio alla pizza permette di ottenere una pietanza di alto livello. Questa consapevolezza, negli anni acquisita dai professionisti, adesso è valida anche nella produzione di pizza casalinga.

Farina, acqua sale, lievito, pomodoro, mozzarella, olio, basilico. Gli ingredienti sono appena una manciata, ma è una delle ricette più famose e apprezzate del pianeta e a parlarne sovviene un certo timore reverenziale data la sacralità che questa pietanza richiama.

Tanto diffusa quanto diversa come forma, dimensione, densità, consistenza, sapore, anche a seconda del territorio e della tradizione d’origine.

Con il tempo le tecniche, la disponibilità di varietà di ingredienti si sono evolute e con essi anche il tipo di olio usato e la modalità d’uso è divenuto un aspetto peculiare che ne influenza moltissimo il risultato finale.

Nell’arte della pizza l’olio extra vergine di oliva è utilizzato in cottura, a fine di essa e nelle preparazioni collaterali degli ingredienti.

Dando per scontato un ottimo olio monocultivar di Puglia, l’uso dell’olio più corretto è legato sostanzialmente alla ricetta e come si vogliono esaltare gli ingredienti. Ad esempio per una classica margherita o in genere per pizze rosse un olio dal sapore più forte e profondo. Stesso discorso per quanto riguarda pizze con sapori forti di formaggi, salumi, acciughe.
Per una pizza bianca è più indicato un olio dal minor tenore acido, dal sapore più delicato, o anche in presenza di sapori delicati, verdure e ortaggi.

Anche i nostri oli aromatici sono un’ottima idea per aggiungere il tocco finale alla pizza in uscita o ad esempio marinare carne, pesce, verdure e altri ingredienti per topping creativi e gustosi.

Base bianca, ricotta fiori di zucca alici e olio evo delicato il bandista

Calabrese con salsa fiordilatte, salsiccia piccante, e olio evo intenso Nonna Lucrezia

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